Paolo

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PAOLO // Paolo Rizzatto architetto // Milano

PAOLO // Paolo Rizzatto architetto // Milano
Progetto della nuova Darsena con J.Bodin, E.Guazzoni, S.Rossi

Quando dieci anni fa c’è stato il bando per il concorso che prevedeva la risistemazione dell’area della Darsena, io che sono un vecchio milanese e che Milano la conosco in tutti i suoi risvolti più segreti, e in modo particolare conoscevo questa zona, al di là di ogni ipotesi opportunistica ho detto: questa è una delle ultime occasioni per fare qualcosa di bello per Milano, che rimanga alla città.
Quello che avevamo progettato voleva essere qualcosa di estremamente semplice che ridesse a Milano, città che aveva una storia di vie d’acqua molto forte, ciò che era stato cancellato nel corso degli anni. Restituire l’acqua a Milano. Quindi il progetto è stato un progetto in onore dell’acqua. L’idea è stata quella di non diminuirne un metroquadrato della sua superficie ma casomai ampliarla costruendo il meno possibile, non mettendo altri segni ma semplicemente creando un luogo dove i milanesi potessero essere a contatto con l’acqua.
L’idea era quella di ridare vita alla Darsena come porto, con tutte le caratteristiche di un luogo nuovo che potesse avere valenze sportive, turistiche e anche commerciali.
Abbiamo così individuato l’idea di questa passeggiata che unisse porta Ticinese a porta Genova partendo dalla ristrutturazione e pedonalizzazione di un pezzo magnifico della cultura architettonica milanese che è la porta del Cagnola che era diventata una rotonda automobilistica come ce n’è tante.
Collegando porta Ticinese con il suo mercato ad un giardino che riqualificava l’asse di porta Genova, il tutto con l’idea di una connessione tra le due sponde per mezzo di un ponte.
Tutto questo progetto inoltre si costruisce dove prima erano posizionate le antiche mura spagnole quindi noi riproponiamo la memoria delle mura spagnole questa volta come elemento di difesa dal traffico che è, su questa circonvallazione esterna, molto intenso. Al livello dell’acqua abbiamo creato un luogo di quiete dove il cittadino milanese può dimenticare il suo correre sulle vetture e il suo desiderio di arrivare in tempo ma avere un posto dove andare a fare nulla, a passeggiare stando vicino all’acqua.
Expo ha avuto il grande pregio di far sì che questo progetto si potesse realizzare, e di questo sono riconoscente. Il comune di Milano è stato praticamente costretto a mettere a posto la Darsena quando ha vinto la gara e l’Expo che, secondo colpo di fortuna, trattava i temi di acqua e cibo per cui non si poteva non mettere mano al progetto della Darsena. Infatti Expo ha pagato, però ha imposto due condizioni: riduzione dei costi e dei tempi, per cui abbiamo dovuto rifare un secondo progetto, molto simile al precedente ma con delle grosse riduzioni. Alla luce di tutto ciò bisogna prendere atto che questa sarà una delle poche cose che rimarrà veramente alla città dopo Expo, su cui abbiamo incentrato tutte le nostre forze, in una lotta continua per mantenere le caratteristiche di qualità.

Paolo Rizzatto architetto // Milano
A project for the new Darsena with J.Bodin, E.Guazzoni, S.Rossi
When, ten years ago, the municipality launched the public announcement for the refurbishment of the Darsena area, as an old Milan citizen who knows all the deepest secrets of the city, and especially of that area, I told myself, out of any opportunism: this is one of the last chances to do something beautiful for Milan, something that remains for the city.
Our project was designed to be extremely simple, meant to give back to Milan, a city with a strong historical connection with water, what had been cancelled through the years. To give water back to Milan. That’s why the project was designed to honor water. Our idea was to avoid diminishing even a square metre of water surface, and instead to broaden it by building the least as possible, by avoiding to add other signs and to simply create a place where the citizens could come into contact with water.
Our idea was to give life back to the Darsena as an harbour with all the characteristics of a new place, with sport, touristic and commercial value.
We thus found the concept of this walk, who joins Porta Ticinese to Porta Genova, by starting from the restoration and pedestrianization of a wonderful example of Milan architecture, Porta del Cagnola, who had become a roundabout as any other. We linked Porta Ticinese and its market to a garden revamping the Porta Genova axis, all through the idea of connecting the two sides through a bridge.
Moreover, this project is built where the Spanish walls once stood, so we wanted to propose again the memory of the Spanish walls but this time as a defense against traffic, which is very intense is this part of the city. At water level we created a quiet place, where citizens could forget their urge to drive a car and arrive on time and instead find a place where they could do nothing and just walk beside the water.
Expo has had the great value of making this project possible, and I am grateful for it. When it won the Expo pitch, the Milan municipality was almost forced to restore the Darsena, and the fact that Expo was all about water and food was lucky enough to concentrate everyone’s attention to it. In fact, Expo paid for it, but it imposed two conditions: a reduction of costs and time, so we had to design a second project, similar to the first but strongly decreased. Considering this, we must acknowledge that this project is one of the few things that will remain to the city after Expo, and so we had to concentrate all of our efforts in keeping the quality standards needed.